
Pietro Buccinnà è nato ad Albenga nel 1964. La sua famiglia, di origini calabresi, si era trasferita in Liguria negli anni ’50. Dopo aver studiato Lettere all’Università di Genova, con specializzazione in Storia moderna e contemporanea, ha iniziato a scrivere nel 2010. Il suo romanzo “Come soldati di cartone sotto la pioggia”, dedicato alla prigionia del padre tra il 1943 e il 1946, ha ottenuto il premio letterario Federico Garcia Lorca come miglior romanzo storico.
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“Uomini e basta”: una storia di guerra e sentimenti
Buccinnà racconta che l’idea di “Uomini e basta” è nata per caso. Cercava informazioni sulla campagna d’Africa e si è imbattuto in studi sul Codice Rocco, il codice penale dell’epoca fascista. Studiando, coprì che Mussolini non introdusse leggi contro l’omosessualità per evitare di ammetterne l’esistenza. Da qui, decise di unire due temi importanti: guerra e amore.
Quanto c’è di reale nel romanzo?
Il rispetto della storia è un aspetto fondamentale per l’autore. I riferimenti bellici sono tutti reali, così come i luoghi descritti. Anche alcuni personaggi sono realmente esistiti. L’unico elemento di fantasia riguarda i protagonisti, che però sono assolutamente verosimili.

La storia
Il protagonista del romanzo è un soldato fascista, convinto sostenitore della virilità, che si ritrova a vivere un amore omosessuale. Pietro Buccinnà spiega che non serve avere un’opinione su questi sentimenti, ma solo rispetto. Per lui, l’amore e la sessualità sono forme di comunicazione che prescindono da etichette.
La storia si svolge su due piani temporali: il presente, dove Antonio, ormai anziano, cerca di ritrovare Mariano, e il passato, dove i due giovani si incontrano e si innamorano in un contesto di guerra e repressione.
Personaggi reali o immaginari?
“Ogni scrittore attinge alla propria esperienza”, spiega Pietro Buccinnà, che racconta un aneddoto significativo: “Prima di scrivere il romanzo, ho chiesto a un amico omosessuale di poterlo baciare per capire quella sensazione. La reazione divertita dell’amico mi ha fatto capire che i sentimenti non hanno sesso. Nel romanzo, allora, ho descritto l’amore tra due uomini pensando a quello per una donna”.
Guerra e ideologia: la visione dell’autore
Da giovane, Pietro Buccinnà si arruolò volontario nella Folgore per il fascino dell’ideale dell'”uomo invincibile”. Con il tempo, ha maturato una visione più critica: morire per un’ideologia è assurdo, mentre combattere per la propria patria è più comprensibile. Secondo lui, solo un’apertura mentale può portare a una società più serena.
Il messaggio del romanzo
Ogni lettore deve vivere il libro con le proprie emozioni. L’autore afferma che il suo romanzo parla di un silenzio durato tutta la vita. Il messaggio principale è che dovremmo confrontarci di più e giudicare di meno. Il silenzio non aiuta la comprensione reciproca.
Altri romanzi di Pietro Buccinnà
L’autore ha scritto diversi romanzi dedicati alla guerra e alla storia:
- “Come soldati di cartone sotto la pioggia”, sulla prigionia del padre nei lager tedeschi.
- “Ego te absolvo in nomine caritate”, che racconta come la guerra cambi il destino di un ragazzo, vincolato alla confessione del suo maestro spirituale.
- “Non ci resta che vivere”, con dieci storie che riportano al passato.
- “Era una donna ed era mia madre”, la storia di una ragazza costretta a cresce in un mondo di guerra, anche in questo caso su due piani temporali.
Sul sito dell’autore si possono trovare maggiori informazioni sulle sue pubblicazioni.
Un percorso letterario votato alla pace e alla fratellanza
Tutti i suoi libri attraversano le contraddizioni della guerra, dell’odio e dell’incomprensione per portare ai lettori un messaggio positivo.
Una vera missione, quella di Pietro Buccinnà: “Gli uomini non cambiano, non sono buoni. Noi pensiamo sempre che impariamo qualcosa, in realtà non stiamo imparando niente, perché in un mondo in cui la c’è la capacità di conoscere, di sapere le cose, vedere ancora che in Medio Oriente piuttosto che in Ucraina si ragiona ancora senza avere pietà dell’essere umano, tirare delle bombe sui civili o massacrare dei bambini, non ci ha insegnato niente. Ecco perché la storia va studiata, umanizzata. Per tentare di resistere alla deriva”.
Premi e riconoscimenti
Sono numerosi i premi, i riconoscimenti, le menzioni e le targhe ricevuti dall’autore. Tra questi vogliamo menzionare: il premio al Miglior Booktrailer 2023 per “Uomini e basta”; il premio “Città di Milano”, sempre per la stessa opera; il premio di merito al concorso Parole in transito a Firenze 2023; il Pegasus Literary Awards e il premio Switzerland Literary Prize di Lugano con il romanzo “Non ci resta che vivere”.