Lecce-Roma, Corrado Jurlano ricorda l’epico scherzo di Dino Viola al padre Franco

Maglia storica per Lecce-Roma. Sabato 29 marzo alle 20.45 il Lecce scenderà in campo indossando la maglia della stagione 1976/77. Una scelta che vuole celebrare i 117 anni del calcio a Lecce.
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Il dibattito sul compleanno del Lecce

Sulla vera data di nascita del Lecce c’è però un dibattito storiografico. 15 marzo è la data che tutti i tifosi giallorossi e la società di Sticchi Damiani festeggiano, collegando la nascita del Lecce a quella della Polisportiva Sporting Club costituita il 15 marzo 1908 e poi sparita nel campionato 1922/1923.

Per altri, invece, tra cui Davide De Santis della pagina Facebook Lecce Amarcord, il Lecce nasce con l’Unione Sportiva Lecce l’11 settembre 1927 (e non il 16 come scritto sul sito della società).

RomaLecce 2-3, la partita eterna

Una cosa è comunque certa. Ogni scontro tra Lecce e Roma fa rivivere -più ai romanisti che ai leccesi- l’epica partita del 20 aprile 1986 quando all’Olimpico all’ultima giornata i giallorossi, seppur già retrocessi, vinsero contro la Roma in corsa per lo scudetto. I capitolini guidati da Sven Goran Eriksson persero per 2-3 e furono superati dalla Juventus che prima degli ultimi 90 minuti erano a pari punti.

Ne abbiamo parlato con Corrado Jurlano, figlio del presidente Franco, che in un’intervista ci ha raccontato questo curioso aneddoto: “Abbiamo visto piangere tanti amici romani”.

L’epico scherzo di Dino Viola Franco Jurlano

“Mio padre e Dino Viola erano molto amici. Facevamo le vacanze insieme a Cortina. Mio padre in quel periodo aveva un po’ di risentimento con la Juve, con Boniperti mentre legava tantissimo con Viola. La famiglia Viola ci fece una festa appena promossi in Serie A in un ristorante a Cortina. Le nostre famiglie mangiarono insieme tra feste e abbracci e alla fine aprimmo le torte. Arrivarono due torte, una con l’immagine della lupa della Roma e l’altra con la lupa del Lecce. Il presidente Viola disse a mio padre: “Franco, se permetti, per l’anzianità tagliamo prima la torta della Roma”.

Prese il coltello, tagliò una fetta della torta della Roma e poi porse il coltello a mio padre e gli disse “Franco, taglia tu adesso”. Papà iniziò a infilare il coltello e non entrava. Era durissima questa torta. In poche parole gli fecero uno scherzo. Girarono una padella, la decorarono solo con lo stemma del Lecce e i romanisti in coro dissero “È dura la serie A!”. Fu un momento bellissimo che racconta dei rapporti che c’erano fra le due famiglie. Se avessimo voluto fare un favore avremmo avvantaggiato la Roma, ma i ragazzi pur già retrocessi si giocarono la partita e andammo a vincere. Per dire quanto era pulito quel calcio… Certo, dopo non sentimmo più Viola al telefono…”

A cura di Distinti Sudest