
Alla vigilia di Lecce-Milan ci si aspetterebbe un’atmosfera un po’ più densa di quella che abbiamo respirato oggi nell’ambiente giallorosso. D’altronde, gare come queste, che fanno quasi il tutto esaurito in un Via del Mare che già sappiamo sarà una bolgia, quanto meno dal lato dei tifosi, sono da considerarsi un vero e proprio premio per chi lotta e fatica da tre anni per restare nella massima serie.
Aggiungiamoci le recriminazioni dei due punti letteralmente strappati ai giallorossi per lo “step on foot” di Piccoli. Aggiungiamoci il passato di Giampaolo con i rossoneri, che lo scaricarono dopo neanche due mesi di campionato. Vogliamo anche metterci il caos totale del Milan, che alla crisi di risultati e i approccio aggiunge oggi le dimissioni del portavoce di Concecicao, Francisco Empis, che qualche giorno fa aveva riportato parole durissime sulla gestione rossonera, poi sfiduciato direttamente dal mister.
Molte le incognite, in una partita che avvicina le due squadre molto più di quello che il relativo blasone e la classifica possono dire. L’atteggiamento da underdog del mister giallorosso, speriamo artefatto, dovrà essere completamente ribaltato, però, sul campo, dove niente è scontato.
Giampaolo: “Nessun problema di ‘garra’
“Nelle ultime partite non è mancata la garra – ha dichiarato Giampaolo, sollecitato sulla questione. Però cerchiamo motivazioni per giustificare il risultato. Con l’Udinese abbiamo incontrato delle difficoltà, dovute anche al momento dell’avversario o al nostro non essere al cento per cento. A Firenze invece siamo stati più in partita, ci è mancato sicuramente qualcosa e dobbiamo lavorare per fare di più”.
Ai dubbi su quale motivazione maggiore possa esserci oltre a giocarsi punti-salvezza contro una squadra come il Milan, Giampaolo risponde sibillinamente: “Si lavora su questo, sul proporre più soluzioni. Nel ragionare di meno e agire più d’istinto, soprattutto sotto porta. Finora non ritengo siamo stati deludenti sotto il piano delle marcature, ma ci mancano senz’altro dei gol sui calci da fermo”.
I dubbi tattici e di formazione
Non vuole dare troppi appigli agli avversari, il mister, perciò non si sbilancia sulle presenze: “Ci sono sei giocatori per tre ruoli in ballottaggio”. Non sappiamo ancora se potremo vedere insieme in campo Berisha ed Helgason. Quel che è certo è che quest’ultimo ha recuperato dalle difficoltà avute in settimana. Con lui anche Krstovic. Anche Banda sembra essere tornato in forma ottimale.
Più complicate le situazioni di Pierotti, che oggi il mister ha definito “fondamentale”, e di Gaspar, che “ha recuperato e sta bene sotto il piano fisico”.
Non vedremo quasi sicuramente Kaba, scivolato in fondo alle gerarchie della squadra: “Il ragazzo ha dato segnali importanti in allenamento, che poi sono stati disattesi in campo. Poi è calato nuovamente anche in allenamento. Adesso è in un momento positivo. Vedremo”.
La situazione in casa Milan
Sergio Conceicao sta attraversando la bufera e quella con il Lecce sembra essere l’ultima spiaggia, o tutt’al più la penultima. Lui ha smentito le critiche sulla logistica e la società non all’altezza del blasone della squadra che gli erano state attribuite, addossando tutta la responsabilità al dimissionario Empis.
Caduta questa testa, la speranza per il Diavolo è che si ritorni concentrati sulla partita al Via del Mare, che sulla carta dovrebbe essere alla portata dei rossoneri. Il mister ha avuto parole di fuoco in conferenza.
“È stato importante lavorare con alcuni giocatori su diverse situazioni su cui non abbiamo mai lavorato. Se parliamo di voglia non va bene, la voglia devono averla tutti per il solo fatto di giocare nel Milan. In allenamento vedo chi mi dà più garanzie per iniziare la partita, tutti mi hanno dato una buona risposta. Poi sono io che devo scegliere la strategia migliore per vincere una partita difficile”.
“Come media punti, quando sono arrivato, eravamo dietro il Napoli in campionato, poi dopo Zagabria è stato brutto con tanti errori, miei e dei giocatori. La settimana, comunque, è stata molto buona a livello di lavoro. Ma non vuol dire che domani vinciamo 4-0 col Lecce, magari”.
Assenze importanti: “Sono il primo che non voglio perdere. Sarei masochista a pensare di mettere una squadra che non sia la migliore per vincere la partita. Poi ci sono altri momenti, ci sono 90 e più minuti e vediamo. Pagano i leader domani? Sono io il leader, sono io che pago”.
Insomma, la sensazione è che quella del sergente Conceicao sia l’ultima chiamata ai suoi, mentre il Maestro Giampaolo nella sua sinfonia dovrà contare moltissimo sul sostegno dei tifosi, perché sembrano avere davvero gli stimoli adatti a una “festa” come a queste latitudini può essere vissuta la sfida con il Milan, e come tale – speriamo – deve essere onorata.