Manco a farlo apposta con la puntata 68 di nu pocu e nu pocu rasentiamo la rivoluzione. un “tutti contro tutti” dopo il pareggino con il Venezia, che rischia di far esplodere l’ambiente, a tutto vantaggio delle dirette concorrenti per la salvezza.
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Tutti contro tutti
Tutto, potremmo dire, sta nel palo interno di N’Dri, l’inconsapevole spartiacque tra lu presciu e lu jabbu. A quel punto vediamo il mister contro l’arbitro per il rigorino in favore del Lecce; i tifosi che per la prima volta contestano la squadra; i giocatori che pensano che il trattamento ricevuto dai tifosi sia immeritato; il mister che bacchetta i tifosi dicendo che il loro ruolo è quello di sostenere la squadra. E poi, purtroppo, l’increscioso episodio del presidente, che domenica aveva scelto di accompagnare in panchina la squadra, e che alla fine ha ricevuto insulti da un tifoso, insultandolo a sua volta. E giù di opinioni: la stampa divisa tra il cerchio del tifo e la botte di una società che non merita tutto questo; i social stracolmi di insulti alla società; i tifosi indignati per la mancanza di rispetto…
Un clima da castarieddhri
Insomma un bel clima da castarieddhri che rischia di far passare in secondo piano il gioco, togliendo concentrazione sull’obiettivo unico: quello di non scivolare nell’inferno di una serie B ricca, sporca e cattiva. Sembra di sentire il presidente a inizio anno, quando ribadiva che il giocattolo è fragile e si può rompere. Il problema è che per tanti motivi che abbiamo analizzato durante la stagione, siamo molto vicini all’autosabotaggio!
Il dramma e la farsa
A me tutto questo ricorda due grandi opere del novecento: il drammatico libro “Il signore delle mosche” oppure la farsa teatrale “La cena dei cretini”. In entrambi si scatenano le dinamiche del “tutti contro tutti”, con una differenza: il finale. Nel dramma arrivano gli adulti a rimettere ordine. Nella farsa c’è un colpo di coda che ricorda a tutti che non c’è rimedio quando si lascia spazio ai cretini.