Lecce-Como, Giampaolo nella “strettoia” della salvezza: “Se ne esce solo restando uniti”

“Non possiamo farci distrarre. Siamo in una strettoia e non possiamo sbagliare. Fabregas sa il fatto suo. Sta portando avanti un’idea forte, gliel’ho detto anche a Coverciano qualche settimana fa. Il Como è una big travestita da provinciale. Non ha molto da invidiare a nessuno. Noi però dobbiamo fare tutto per vincere. Servono freddezza, lucidità e un’interpretazione collettiva della partita”. Risponde così alla nostra domanda, Marco Giampaolo, e anche al suo collega comasco, che ha chiesto ai suoi una grande prestazione per raggiungere la salvezza matematica”.
Leggi anche: #momentum Il Lecce tra lu presciu e lu jabbu

Possesso palla, consapevolezza e coesione. Il tecnico del Lecce prepara la sfida contro il Como richiamando i suoi a non farsi condizionare dal dato tecnico. “Il Como avrà probabilmente un possesso palla maggiore”, ha spiegato, “ma non bisogna perdere fiducia. Alla lavagna ho mostrato un possibile 65-35. Conta restare uniti e risolverla da squadra. Dobbiamo fare di tutto per vincere”.

Un punto in più cambia tutto

Il momento resta complicato. Ma la squadra, secondo il tecnico, “non è mai uscita indegna da una partita. Il Lecce ha sempre cercato di fare il proprio. Ci è mancata una vittoria, quei 3 punti che ci avrebbero tenuti in media. Gli avversari a volte sono stati più forti, a volte più fortunati. Ma noi dobbiamo restare bravi e concentrati”.

Reazione, episodi e atteggiamento

Sulla mancanza di rabbia, l’allenatore è chiaro: “Non so cosa voglia dire essere arrabbiati. A volte non riesci a reagire perché l’avversario non te lo permette. A volte basta un episodio per riaccendersi. Lo abbiamo visto con Baschirotto, Rebic e N’Dri contro la Juventus. Alla squadra dico sempre: non far rialzare la testa all’avversario”.

Sui pochi cartellini gialli presi, che presurrebbero una mancanza di grinta, il commento è netto: “Non è un dato che interpreto. Il Lecce è la squadra che ha subito più rigori contro, ed è questo che ci penalizza. Non si vince facendo a cazzotti. Il calcio è fatto di tante cose, non solo falli”.

Como, mentalità da grande

Riguardo all’avversario, l’elogio è sincero: “Fabregas sa il fatto suo. Sta portando avanti un’idea forte, gliel’ho detto anche a Coverciano qualche settimana fa. Il Como è una big travestita da provinciale. Non ha molto da invidiare a nessuno. Noi però dobbiamo fare tutto per vincere. Servono freddezza, lucidità e un’interpretazione collettiva della partita”.

Moduli e adattamenti

Nessuna rivoluzione, solo adattamenti. “Contro la Juventus abbiamo usato il 3-4-3, ma lo abbiamo già fatto altre volte. A volte con Helgason, Ramadani o Coulibaly a fare il lavoro di Gaby Jean. Stavolta ho preferito un difensore in più. Abbiamo preso gol, ma il piano non era saltato”.

Domani potrebbero vedersi più soluzioni. “Ogni partita va letta strategicamente. Si devono giocare più partite in una. Cambiano le esigenze e servono calciatori con caratteristiche diverse. Decido chi parte e chi finisce, ma conta la qualità, non i minuti”.

Jean, Gabriel e Veiga: sacrifici e crescita

Tre nomi, tre storie diverse. “Gaby Jean ha fatto bene, è cresciuto tanto, mi dispiace per l’infortunio. Tiago Gabriel ha mostrato freddezza. Veiga migliora sempre, ha la leggerezza mentale giusta e una buona condizione”.

Le varianti saranno fondamentali. “Contro il Como può essere utile cercare il filtrante, come con il Venezia. Abbiamo centrocampisti diversi, più difensivi o offensivi. Berisha con Helgason può essere una soluzione. L’importante è non perdere fiducia. I 95 minuti sono lunghi”.

Uniti, famiglia e pubblico

Il messaggio finale è chiaro. “Il gruppo è unito. Da un mese il nostro mantra è squadra, unione, famiglia. Lo abbiamo ribadito anche con alcune iniziative. Serve stare uniti per venirne fuori. Si vince e si piange insieme. Domani il nostro pubblico deve essere il valore aggiunto. Non si scappa da lì”.

Nu pocu e nu pocu 69 con Lecce Amarcord