Partita non bella, molto nervosa e condizionata dagli episodi quella tra Lecce e Udinese.
Anche l’arbitraggio rientra nella categoria “episodi”, poiché l’arbitro Bonacina (e il Var) non sono mai riusciti a tenere lo stesso metro di giudizio, innervosendo la gara, raggiungendo l’apice nell’episodio del rigore per l’Udinese a metà del primo tempo.
Infatti, un normale scontro di gioco, tra Jean e Lovric, giudicato come tale dall’arbitro Bonacina, viene fatto rivedere allo stesso dal richiamo del Var.
Così, quello che era stato correttamente giudicato uno scontro di gioco (ricordiamo a noi stessi che il calcio è uno sport di contatto, altrimenti sarebbe tennis, volley, padel eccetera…), diventa un imbarazzante rigore.
Altrettanto imbarazzante il siparietto con annesso litigio tra i bianconeri, che non vorrebbero far tirare il penalty a Lucca, che invece si prende il pallone e con prepotenza se lo tiene per calciare (a tempo suo, con l’arbitro che lascia fare) e battere Falcone.
Singolare sia il fatto che nessun compagno lo vada ad abbracciare, sia che il bomber italiano, al decimo gol stagionale, sia sostituito subito dopo, quasi a punire l’ insubordinazione.
Il Lecce, che in quel momento stava giocando bene, subisce il colpo e rimane impalpabile. Grande foga, ma niente concretezza, neanche coi cambi della ripresa, Berisha e Karlsson (assai vivace) in primis.
La partita resta nervosa, l’Udinese va più vicina al raddoppio di quanto il Lecce non si appropinqui al pari, ma il risultato non cambia, neanche quando Rebic va ad affiancare Krstovic, senza sortire di fatto alcun effetto positivo, al di là di una imponente collezione di calci d’angolo.
Il Lecce interrompe la striscia positiva di 3 risultati utili consecutivi e resta alla finestra in attesa dei risultati degli altri.È lunga ….