Un Lecce a metà torna a casa a secco: 3-2 per l’Udinese

Peccato. Non può che essere questa la parola chiave di una sconfitta assolutamente evitabile in quel di Udine. Ai giallorossi assenti dal campo per 45 minuti non basta una buona ripresa. Sul 2-1 per i friulani forcing sterile e contropiede che chiude il match. Al 96° N’Dri replica il gol di Bergamo e riduce al minimo lo scarto. Martedì c’è il Napoli

Primi 45′ a tinta bianconera

Primo tempo da dimenticare per i salentini, in campo con la sola novità Helgason per Coulibaly (totalmente anonimi i 45′ dell’islandese). Dopo un quarto d’ora senza spunti, salvo una ripartenza sprecata malamente da Pierotti, i friulani passano: è il 16° quando Karlström riceve palla al vertice sinistro dell’area, Berisha va a vuoto e il centrocampista fredda Falcone con un piattone sul primo palo che passa tra le gambe del portiere giallorosso. Passano tre minuti e Zaniolo sfiora il raddoppio cogliendo una clamorosa traversa calciando da appena dentro l’area. Altri due minuti ed è Davis ad impegnare Falcone a terra dai 18 metri. Tanti i giallorossi sotto tono, da Pierotti a Ramadani, da Veiga a Morente allo stesso Helgason, ma intorno alla mezz’ora il Lecce pianta le tende nella metà campo bianconera anche se in maniera sterile. Unico spunto degno di nota al 36° una bella combinazione Ramadani-Morente con tiro finale di Pierotti dai 20 metri abbondantemente alto. Nel miglior momento giallorosso, però, al 37° arriva il raddoppio bianconero: ancora un buco sulla nostra destra (leggasi stavolta Veiga), cross in mezzo di Atta e Davis sotterra Tiago Gabriel e schiaccia alle spalle di Falcone. Il check del Var non rileva fallo di Davis ed è 2-0. Altri due spunti nel finale (43° Stulic ruba palla sulla tre quarti e prova a sorprendere Okoye ma è solo esterno della rete mentre al al 46° Danilo Veiga si riscatta parzialmente salvando su Atta) e si va al riposo. Un 2-0 assolutamente meritato per i bianconeri.

Coi cambi la svolta ma un errore ci condanna

Dal 46° ci sono Banda e N’Dri per Helgason e Morente ma anche nella ripresa si ripete quasi un quarto d’ora di nulla. Al 59° però stavolta a passare è il Lecce: Banda (fino ad allora impalpabile) si guadagna abilmente una punizione dai 25 metri. Calcia a girare Berisha e Okoye si fa bucare anche se la traiettoria non era angolatissima. 2-1 e partita riaperta. Entra anche Camarda per Stulic e al 70° clamorosa palla gol per il Lecce: corner dalla destra, Okoye va a vuoto, conclusione difficoltosa di Camarda e Bertola salva in angolo a un metro dalla linea. Il Lecce ha in mano il pallino del gioco e i friulani sono pressoché nulli nella fase offensiva. Al 75° sinistro a girare di N’Dri fuori misura, un minuto dopo esordisce Maleh in campionato al posto di Berisha ed e proprio lui all’81° a crossare per Pierotti, buona coordinazione per il colpo di testa ma palla fuori di un metro. All’86° entra Sala per un Pierotti insufficiente ed è suo due minuti dopo un tiro dal limite deviato che Okoye devia agevolmente all’incrocio dei pali. Sul corner successivo il Lecce fa harakiri: palla velenosa persa da N’Dri e contropiede fulminante di Ehizibue, raccoglie BuKsa in area e insacca con Falcone che riesce solo a deviare il pallone con un braccio ma non abbastanza per evitare il terzo gol.

N’Dri accorcia. Martedì arriva il Napoli

Vittoria in cassaforte per i bianconeri anche se al 96° N’Dri replica Bergamo con un gol in fotocopia: prende palla da calcio d’angolo, sinistro a girare all’incrocio ed è 3-2. Troppo tardi, il Lecce perde e fra tre giorni arriva il Napoli. Occorre rianimarsi al più presto.

La puntata 83 di Nu pocu e nu pocu