
C’è una vittoria un po’ a sorpresa tra le tante partite del calcio salentino disputate questa domenica nonostante la pioggia battente.
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In Promozione –la sesta serie-, il Sava, settimo in classifica, perde in casa 3-1 contro la Rinascita Refugees, squadra che è molto più di un progetto sportivo, nata nel 2019 e collegata alla cooperativa Rinascita. Con maglia rossa giocano in casa a Leverano ed ora sono primi nella classifica di destra in un campionato molto difficile, con diverse piazze prestigiose e finanziariamente attrezzate.
A guidare in panchina la Rinascita c’è Hassane Mbaye Niang, mediatore culturale. In rosa tanti giovani calciatori richiedenti asilo e ospiti del progetto SAI di diverse nazionalità. Un’apparente torre di Babele unita da un potente linguaggio universale come quello del calcio, una squadra destinata a cambiare ogni anno.

È stata proprio questa la sfida principale in quest’avvio di stagione. Sono cambiati 20 giocatori su 25 rispetto alla scorsa annata, la prima in Promozione conclusa persino con l’incredibile vittoria della coppa Italia di categoria. Sono rimasti solo 2 calciatori degli 11 in campo in quella finale in una rosa che oggi ha un’età media di 19 anni.
“Non siamo la Juventus o l’Inter, siamo qui per dare opportunità ai ragazzi. Non è mai semplice amalgamare la squadra, ma ai ragazzi non manca mai la voglia” dice mister Hassane, vincitore del premio Mondonico nel 2022.
Nonostante tutto, la Rinascita ha collezionato un 4-4 contro il Leverano e una vittoria prestigiosa a Otranto, squadre che occupano i primi posti della categoria, per poi riprendersi vincendo 5 partite su 8 nella seconda metà del girone d’andata, ottenendo punti pesanti contro le dirette concorrenti. “L’obiettivo è la salvezza. La voglia, la fame e l’umiltà ci faranno ottenere risultati” afferma mister Hassane, senegalese, da più di venticinque anni in Italia, che si sente senegal-italiano.
Sentire le sue parole è un’occasione di arricchimento e fa capire come la Rinascita sia una famiglia e un vettore di valori. “Ho fatto dieci anni da parcheggiatore, vu cumprà e ogni altro lavoretto, poi mi sono detto che dovevo trovare un lavoro che mi faceva stare tra neri e bianchi. Il razzismo è solo nella nostra testa, si cresce con il confronto. Prima mi sentivo solo africano, ora mi sento internazionale, ogni giorno parlo con persone di venti nazionalità diverse”.
“Nel Salento ho trovato gente aperta, oltre a una buona cucina, e sono convinto che nella vita quello che dai ricevi. Se tu vuoi essere trattato bene e rispettato, devi trattare bene e rispettare gli altri. Ho dato tanto e ho ricevuto tanto. Di fronte al razzismo non mi piace lamentarmi, mi piace trovare soluzioni. Gli ignoranti ci sono in ogni parte del mondo, ma l’ignoranza si combatte con le idee. Bisogna comunque crearsi degli anticorpi, bisogna pensare alla signora che fuori dal supermercato mi fa capire che sono benvenuto qui. Se ci facciamo conoscere e ci comportiamo in maniera civile rispettando le regole, raramente viviamo episodi di razzismo”.
Sono tanti i messaggi semplici e potenti che Hassane ti lascia: “Nelle partite raccogliamo fischi e applausi dalle tifoserie di calcio. A fine partita ci stringiamo la mano. La mia sfida è far parlare l’italiano nel nostro spogliatoio, la lingua del paese che ci ospita, ed è molto difficile con giocatori di 15 nazionalità diverse. Grazie alla passione per il calcio e al rispetto si può convivere nello spogliatoio. Per noi la più grande vittoria è quando i nostri si scambiano i numeri di telefono con i giocatori dell’altra squadra. Io non mi sento un allenatore, sono un mediatore culturale. Quando un ragazzo italiano mi dice “Mi trovo meglio con la squadra dei rifugiati che con una di italiani” il nostro progetto ha vinto, poi se arriva il risultato ben venga”.
Questa è una delle tante storie del calcio del nostro Salento. La Rinascita domenica prossima giocherà in casa contro il Carovigno che ha gli stessi punti, 23. Vincere significa passare nella prima metà della classifica, ma i successi per questo progetto non sono solo sul campo.
A cura di:
Distinti Sud Est
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