Marco Giampaolo ricorda Graziano Fiorita in conferenza stampa, prima di rispondere ai giornalisti. “Quello che è successo a Graziano è una cosa, quello che succede in campo deve essere altro. Non strumentalizziamo il nostro amico”. “Non possiamo guardare le altre, ma fare le nostre quattro battaglie”. Il rientro di Sansone: “Potrebbe ritagliarsi 5 minuti di gloria”. Elogi per Rebic, che però non si è allenato per quattro giorni.
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Il personale saluto del mister a Graziano Fiorita
“Prima di tutto voglio abbracciare idealmente, insieme alla squadra, la famiglia di Graziano. Gli siamo vicini. Ci manca tanto. Gli rinnoviamo le nostre condoglianze.” Il mister è laconico, da buon abruzzese, e racconta anche di essere rimasto molto scosso da quanto accaduto, di avere i suoi personali ricordi con Graziano, anche se lui è in società da poco tempo, ma di averli raccontanti in privato soltanto alla moglie.
“Abbiamo perso uno di famiglia, gestione del gruppo complicatissima”
“Gestire quanto accaduto non è stato semplice. Non lo è ancora. Abbiamo perso un uomo di famiglia. Era con noi ogni giorno. Non ho dovuto dire nulla alla squadra prima della partita. Dovevamo giocare con spirito. Quello spirito che collegava tutto quello che era successo. Tutti hanno fatto la loro parte, tifosi e club compresi. Abbiamo perso un fratello, e la squadra ha risposto con dignità. Ma il dramma resta. E va tenuto separato dal calcio. Quello che è accaduto a Graziano non deve servire per altro.”
“Non dobbiamo comunque mischiare le cose. Serve lo spirito di chi ha perso un fratello. Graziano e la sua famiglia lavorano per il Lecce da cinquant’anni. Incarnava i valori di questo club. Dentro ognuno di noi qualcosa si è mosso. La squadra ha mostrato spirito e appartenenza. Una partita commovente, ma figlia del dolore.”
Arriva il Napoli
Il Napoli del leccese Antonio Conte, da sempre considerato “core ‘ngrato” – per ricordare il celebre striscione che riguardò il passaggio di Ferrara alla Juventus – arriva a Lecce consapevole di avere un enorme match point scudetto: tre vittorie consecutive più la flessione dell’Inter, già distante tre punti e con un turnover quasi obbligato con il Verona in vista del ritorno di Champions’ con il Barcellona, rendono l’occasione davvero ghiotta. La squadra ha un’emergenza in difesa, ma Olivera dovrebbe sostituire la perdita gravissima della “diga” Buongiorno (stagione finita per lui).
“Il Napoli è primo in classifica. Non servono altre parole. Affrontiamo la squadra più forte del momento. Tre punti di vantaggio sulla seconda. Non solo McTominay. Tutti forti, guidati da un allenatore forte. Lo sappiamo bene. E il Lecce dovrà fare la sua parte.”
Il piano tattico visto a Bergamo
Contro l’Atalanta i giallorossi hanno segnato il record stagionale negativo di possesso palla, pur mostrando una maggiore solidità tattica. Giampaolo spera, però, di ritornare a un maggiore possesso. “Non è solo gestione del pallone. Conta come prepari la partita in base alla forza dell’avversario. A Bergamo avevamo preparato tutto prima del dramma. Poi ci siamo fermati due giorni. Ma siamo tornati al focus. Abbiamo scelto quella strategia perché l’Atalanta ti costringe. Se avessimo potuto tenere più palla, l’avremmo fatto. Teniamo palla, riduciamo occasioni per loro. Ma le percentuali di possesso dipendono dall’avversario. Anche domani sarà così: il Napoli verrà per dominare.”
Il ritorno di Sansone
A meno che non sia pretattica, colpiscono le parole su Nicola Sansone, uno degli uomini più importanti di Gotti nella salvezza dello scorso anno e messo fuori rosa dopo la prestazione maiuscola dell’andata contro l’Empoli, finita con un pareggio e con l’esonero del mister. Se il suo palo fosse stato un gol, staremmo raccontando una storia diverse. La notizia del suo reintegro in rosa dopo l’infortunio di Gaby Jean è tardiva, ma potrebbe essere importante (il centrale difensivo si è infortunato nell’ormai lontana partita contro la Juventus).
“Sansone è rientrato in lista perché Gaby si è infortunato, ma anche perché a livello professionale è stato impeccabile e corretto. Non posso che parlarne bene. Ci darà una mano. Dare una mano ha tanti significati: gruppo, esperienza, atteggiamento. E magari si ritaglierà anche 5 minuti da protagonista. Giusto premiarlo.”
La corsa salvezza: nessuna paura
Ormai possiamo considerare quella per la salvezza una corsa a tre tra Lecce, Venezia ed Empoli. Tutte hanno un calendario più facile di quello dei giallorossi. “Nessuno mi spaventa. Conta solo il nostro percorso. Mancano quattro gare. È durissima. Non faccio calcoli. Non guardo gli altri. Giochiamo le nostre partite.”
Le condizioni di Rebic e la rabbia di Kristovic
“Rebic mi è piaciuto molto a Bergamo. Spirito, altruismo, ha fatto più del dovuto. È stato fermo quattro giorni per influenza, ma ora è disponibile. Kristovic era amico di Graziano, come tutti. Graziano era un riferimento, non solo per il suo lavoro. Anche solo a tavola. La gente ha raccontato chi era, non serve aggiungere altro.” Quello che si spera è che Nikola, come ha detto a Nu pocu e nu pocu anche Elio Donno, possa sfogare tutta la sua rabbia per non aver potuto prendere parte all’enorme abbraccio di Bergamo, dato anche il rito dei saluti con Graziano prima di ogni partita.
Il centrocampo muscolare di Bergamo
Il trio Kaba–Coulibaly–Pierret ha dato parvenza di grande solidità a Bergamo, ma potremmo non rivederlo contro il granitico Napoli, anche perché poi servirebbe la qualità del rientrante Berisha. “Ho scelto quel centrocampo per affrontare la forza fisica dell’Atalanta. Serviva reggere l’urto. La squadra ha interpretato bene la partita.”