Lecce – Venezia 1-1. Baschirotto riprende i lagunari, poi il Lecce si ferma al palo.
Contestazioni dalla Nord a fine partita, presi di mira i giocatori (non voluti sotto la curva) ed il Direttore Corvino.
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La partita
Il palo di N’Dri, con la palla che rimane sulla linea e non entra in porta, riassume al momento la stagione del Lecce.
Ciò che poteva (e potrebbe ancora essere) e ciò che non è.
In mezzo, un primo tempo in cui il Lecce ha tenuto il pallino del gioco, senza mai davvero rendersi pericoloso (come purtropo accade di consueto) ed un inzio di ripresa horror.
Infatti, il Venezia parte molto bene e si rende subito pericoloso, con il Lecce che sembra sorpreso, fino al gol dei lagunari, ossia un autogol di Gallo, che mette alle spalle di Falcone una punizione dalla tre quarti.
Giampaolo corre ai ripari e cambia il centrocampo, inserendo Pierret e Berisha e soprattutto N’Dri. A quel punto la gara è tutta sui nervi col Via del Mare che spinge i giallorossi, che trovano il pari sugli sviluppi di un corner (finalmente), grazie a Capitan Baschirotto (finalmente anche lui), che trova il primo gol stagionale.
Il Lecce si impegna, ci prova, ma i limiti sono evidenti.
N’Dri coglie il palo sovra descritto, Krstovic impegna nel finale il portiere Radu, si recrimina per un possibile fallo di mano in area lagunare, ma il risultato non cambia.
Troppo poco per vincere, troppo poco per salvarsi? È brutto se tutto dipende dai risultati degli altri.
E se anche la Nord inzia a contestare…