Giovanni Galeone, addio al Profeta del calcio champagne di provincia

Addio al Profeta del calcio champagne di provincia. Nel weekend appena trascorso ci ha lasciato quello che il suo più famoso allievo, ossia Max Allegri, ha definito “un insegnante di calcio”, al secolo Giovanni Galeone. Il mister di origini campane è stato in auge per oltre un decennio, a cavallo tra la seconda metà degli anni ’80 e quella degli anni ’90.

Come dimenticare le promozioni dalla serie B e le stagioni in serie A sulle panchine dei vulcanici presidenti di Udinese e Perugia? Parliamo rispettivamente dei Pozzo e dei Gaucci.

Ma inequivocabilmente, quando dici Galeone, dici Pescara!

Il Nostro ha allenato gli abruzzesi in tre tornate diverse, ma le prime due sono state memorabili ed hanno scritto pagine indelebili del calcio champagne di quegli anni. Il suo Pescara, portato in A ben due volte, esprimeva un gioco divertente e spumeggiante. Lui dava l’idea di un poeta scanzonato, amante del bel calcio.

Si poteva vedere il suo Pescara, ormai retrocesso, rifilarne 5 alla Juventus vincitrice della Coppa Uefa pochi giorni prima. Memorabile fu il 5-1 rifilato alla Vecchia Signora all’Adriatico nel 1993. Così come perdere per 4-5 contro il Milan scudettato lo stesso anno. Un profeta di quel calcio-divertimento che più lontano non si può dagli algoritmi e dai muscoli attuali. Fu un calcio in cui gente discontinua, ma geniale, come Allegri, Junior, Edmar, Tita, Sliskovic, si poteva esaltare.

E come dimenticare le valanghe di gol fatte segnare ad attaccanti in fase calante delle proprie carriere? Come Edi Bivi ed il compianto Stefano Borgonovo. Oppure attaccanti che mai si sono saputi ripetere a certi livelli, come Stefano Rebonato. Fu autore di 21 gol in B e capocannoniere del Pescara delle meraviglie promosso in serie A nel 1987.

Tanti gli attuali allenatori suoi allievi: oltre al già citato Allegri, come non pensare a Gasperini e Giampaolo? Unico cruccio: non aver allenato una big, se non l’amato Napoli al crepuscolo dell’era Ferlaino. E questo dopo averlo sfiorato prima dell’avvento di Bigon ed il secondo scudetto.

Ma il calcio di Galeone, quello champagne di provincia, che per oltre un decennio ha divertito l’Italia, è storia… E questo resta!