Solo un flash. Sta arrivando Natale e Antonio, ex detenuto nel carcere di Bergamo, ma con un notevolissimo accento salentino – siamo sicuri di non sbagliare – racconta l’esperienza orrorifica a Riccardo Arena, storico conduttore di una delle trasmissioni radiofoniche più importanti d’Italia. E no, non giochiamo nel campionato della Zanzara, spiace. Anzi, se volete impiegare meglio il vostro tempo, ecco, prendetevi qualche minuto per salvare sulle vostre piattaforme “Radio Carcere”, pregevole e antica iniziativa di Radio radicale.
Parlando della presenza eccessiva degli antidepressivi che si fa in carcere, Antonio si riferisce solo per un istante, come fosse normale, al silenzio. Il silenzio innaturale che permea il carcere nei giorni di Natale. Un silenzio dato dall’uso speciale che si fa della distribuzione degli antidepressivi proprio in questi giorni particolari. Che si preferisce passare nel dormiveglia, nell’incoscienza, nel silenzio. Lunghe ore, che sotto le feste diventano ancora più insopportabili.
Solo un flash. Ogni anno Radio carcere dedica una puntata al numero di suicidi dell’anno che sta per terminare. Ne dà conto sempre, ma verso la fine dell’anno fa un conteggio. La puntata dedicata al tema è andata in onda il 17 dicembre. Dava conto degli 88 suicidi avvenuti in carcere solo quest’anno.
Due giorni dopo hanno dovuto aggiornare il conteggio. Il numero è salito a 89. Sta arrivando Natale e non è ancora finito l’anno.