Il Lecce in dieci per un tempo cede solo nel finale.
Che la Lazio sia più forte del Lecce è un dato, che in 10 si giochi meglio a calcio è un’idea tuttora priva di reali riscontri oggettivi del maestro Zeman…Tuttavia, il Lecce ha rischiato seriamente di sovvertire tutti questi dati e la Lazio deve sicuramente ringraziare la Dea bendata per essere riuscita a portarsi a casa i 3 punti.
La partita
Seppur privi di un uomo, con Guilbert che si è immolato nel finale del primo tempo, parando un tiro a botta sicura e provocando il conseguente rigore trasformato da Castellanos, i giallorossi hanno evidenziato una buonissima organizzazione di gioco, che li ha rimessi e tenuti in partita sino allo sfortunato epilogo.
Al rigore di Castellanos ha risposto un eurogol di Morente (che a questo punto ci ha preso gusto), cui, purtroppo per il Lecce, ha fatto seguito negli ultimi minuti di gara, il raddoppio del neo entrato Marusic, fortunato a intercettare un rinvio errato del numero 7 giallorosso, Morente.
Ma dal minuto 87 fino al fischio finale, la Dea bendata interviene a protezione dei laziali per ben tre volte: colpo di testa di Kaba e palo pieno…poi sulla replica, Pierotti non trova la porta, così come lo stesso Morente al fischio finale.
Il Lecce c’è
Il Lecce vede sfumare un pareggio che sarebbe valso oro. Vediamo il bicchiere mezzo pieno: l’organizzazione di gioco, lo spirito di sacrificio e la capacità di giocare uniti, di squadra e anche fisicamente più vicini, hanno messo in condizione i giallorossi di lottare in dieci contro undici e tenere comunque testa alla Lazio.
Insomma, il Lecce c’è!
I disordini post-partita
Verso la fine del match, il laziale Guendouzi consegna un sasso finito in campo dagli spalti al quarto uomo. L’atteggiamneto lento e polemico provoca una mezza rissa in campo, tutto sommato ben contenuta dai capitani e dall’arbitro, Manganiello. Eccezion fatta per Ramadani, che riesce a rimediare un cartellino giallo.
Lo stesso Guendouzi andrà poi a ripetere il gesto che il suo compagno Rovella fece al termine della gara a Lecce dello scorso anno, mimando il risultato finale e scaldando le tifoserie.
Le interviste post-gara
Marco Giampaolo: “Le emozioni e le sensazioni del dopo gara dopo una prestazione come questa sono tante. La squadra ha fatto una grandissima partita, non solo dal punto di vista della giocata, ma anche caratteriale. Questo tipo di incontro, con tutte le difficoltà, se fosse stato premiato, l’avrei definito perfetto. Ho già parlato ai ragazzi e ho detto loro che sono orgoglioso”.
“Le sottigliezze passano in secondo piano quando ci sono prestazioni come queste, altrimenti non parleremmo di una partita di calcio, ma di scienza. La squadra ha emozionato e trasmesso qualcosa, bisogna guardare l’atteggiamento, in dieci contro undici non è semplice, anche perché Pierotti e alla fine Morente, hanno giocato da terzini. Davvero, una delle più brutte sconfitte della mia carriera. Per raggiungere il nostro obiettivo bisogna dare il massimo delle nostre potenzialità, ho chiesto questo da quando sono arrivato e tutti si immolano per la causa, adesso bisogna recuperare energie e raccogliere le cose positive”.
Marco Baroni: “Il Lecce ha fatto la sua partita, è una squadra che ha motore, è veemente e sa attaccare gli spazi. La mia squadra ha fatto una grande partita, altrimenti non si esce vittoriosi da questi incontri, abbiamo sbagliato tanto, ma è anche normale perché si è giocato tanto e siamo stati sempre sul pezzo ed è difficile recuperare energie”, sono state, invece, le parole di Marco Baroni.
“La Lazio in 58 giorni ha fatto dieci vittorie e con l’Inter ha dominato per mezz’ora e anche oggi i ragazzi sono stati bravissimi, perché si rischiava di uscire sconfitti. Diamo un giusto riconoscimento a ciò che si sta facendo, godiamoci questa vittoria e poi voglio fare i complimenti ai ragazzi. Il gruppo deve stare sempre dentro la sua identità, oggi abbiamo sbagliato tante rifiniture e qualcosina stiamo pagando”.