Falcone, il portiere dei record: “Ora serve continuità”

Il portierone giallorosso racconta il momento in campionato e le differenze col passato: “Meno costruzione dal basso e più sicurezza. Dispiaciuto per l’addio di Baschirotto. Prima del Bologna la svolta”

“Prima di Lecce-Bologna ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti che qualcosa doveva cambiare. Probabilmente è stata quella la svolta di questo inizio campionato”. È questo il confine tracciato da Vladimiro Falcone tra l’inizio da incubo dei giallorossi in campionato. Escluso il pari a Marassi all’esordio, le ultime tre gare sono condite da 5 punti e due “clean sheet”. L’ultimo è stato col Sassuolo: “Di buono c’è il non aver subito gol – precisa il numero uno salentino. Però forse avremmo potuto fare di più in fase offensiva, credo siano due punti persi. In compenso, c’è da dire che in passato partite del genere le avremmo addirittura perse”.

A caccia di record

Bicchiere nu pocu e nu pocu pieno, quindi, per Falcone, che sta stracciando tutti i record in maglia giallorossa. Per ultimo quello delle giornate con porta inviolata (con Lecce-Sassuolo sono 25): “Mi piace battere record, significa tanto per me. Ogni settimana mi leggo le statistiche per vedere se c’è qualche primato da insidiare. Spero di continuare a scrivere la storia di questa squadra. A cominciare dalla quarta salvezza consecutiva”.

Com’è cambiata la difesa

Falcone si sofferma poi sulle differenze con le altre stagioni, dagli albori della sua esperienza salentina (“c’erano molti più italiani, nello spogliatoio si parlava italiano. Ora invece, grazie anche ai nuovi compagni, ho dovuto imparare l’inglese. Sono contento del clima che c’è nello spogliatoio”) fino alle differenze tecnico tattiche con l’anno scorso. “Cerchiamo con minore ossessione la ripartenza dal basso. Solo quando siamo in sicurezza e questo mi infonde tranquillità”. E in merito all’esplosione di Thiago Gabriel, le differenze con Baschirotto e il “mistero” Siebert, il portierone ha le idee chiare. “Federico per me era un fratello, un leader, e sono rimasto molto dispiaciuto della sua partenza. In campo aveva molto carisma e una grande fisicità. Thiago è diverso, in partita certi momenti sembra quasi che non ci sia. Poi spunta all’improvviso la sua gamba e salva situazioni pericolose. In merito a Siebert – sostiene Falcone – credo stia pagando lo scotto del salto dalla B tedesca alla serie A italiana. Ma io lo vedo in allenamento, ha grandi qualità e sta studiando bene il nostro campionato e le nostre dinamiche difensive. Gaspar e Thiago stanno facendo benissimo, ma ci sarà bisogno sicuramente anche del suo contributo”.

Proseguire la scia positiva


E se alla nazionale Falcone dice di non pensare (“l’Italia non ha un problema portiere, se verrà una convocazione bene, ma non ci penso”). L’attenzione è ora tutta puntata su Udine (sabato alle 15.00): “È un match che vale tanto per noi, serve dare continuità alle ultime prestazioni. L’Udinese è un’ottima squadra e attaccherà, noi dobbiamo essere bravi a buttarla dentro “.

La puntata 83 di Nu pocu e nu pocu