DiFra presenta Lecce-Napoli: “Vorrei giocarla io!”. Attesi diversi cambi in formazione

Eusebio Di Francesco presenta la gara contro il Napoli confermando quella che è un po’ la filosofia di CurioCity e del podcast Nu pocu e nu pocu: queste partite non è vero che “non sono quelle da vincere”. Sono, anzi, il bello del fatto di essere in Serie A, altrimenti si fanno dei mini-tornei soltanto con le squadre mediocri e si vivacchia all’interno di questi circuiti. “Vorrei giocarla io” risponde alla nostra domanda su quale caratteristica dovrebbe avere il Lecce per vincere contro i partenopei. E poi…

“Vivere queste partite è bellissimo”

Volendo dunque visualizzare una vittoria, che in casa quest’anno finora è arrivata una sola volta, quale caratteristica deve sfoggiare il Lecce? “Ogni squadra a tutti i livelli deve giocare su ogni pallone come se fosse l’ultimo. Dobbiamo avere grandi motivazioni, che lo stadio, la partita, i tifosi ti danno. Vivere queste partite è bellissimo. Sono quelle partite che io vorrei giocare e non allenare, ma sono di qua, sto bene fuori, quindi devo mettere la squadra nelle migliori condizioni per misurarsi con le grandi”.

“A Udine siamo stati molli”

Cos’ha detto ai ragazzi dopo Udine? “Quello che ci siamo detti rimane tra noi. L’abbiamo analizzata, a fine gara ho accennato il mio pensiero e le confermo. Abbiamo approcciato male la partita e non ce lo possiamo permettere. Abbiamo preso il secondo gol quando stavamo giocando meglio, ci siamo ripresi, abbiamo tenuto l’Udinese di là ed è un peccato non aver concretizzato le occasioni avute per pareggiare. Dovevamo fare meglio negli ultimi 25 metri e peccato il terzo gol preso così, anche se forse c’era un mezzo fallo su N’Dri. Chiusa questa esperienza, però, abbiamo aperto il capitolo Napoli e siamo concentrati su domani”.

Un centrocampo “europeo”

Ci sono state molto critiche per il centrocampo schierato a Udine, ma non tutti sono allineati su questa visione: “Al di là delle scelte di formazione, legate anche alle condizioni di Coulibaly, che non era stato bene, ho scelto di inserire Helgason che con il Sassuolo aveva fatto bene. Se dobbiamo parlare di aver chiuso il primo tempo sul 2-0 solo per aver messo Helgason è riduttivo. Ne avrei potuto cambiare sette o otto, l’approccio sbagliato è stato da parte di tutti. E nella ripresa, che abbiamo giocato meglio, siamo stati più leggeri o più pesanti? Eravamo più leggeri. Abbiamo cominciato male, siamo stati molli nei contrasti, nei dettagli. Ci può stare perdere a Udine. Conta però come perdi e capire quello che non ha funzionato per imparare e arrivare a risultati migliori”.

La presentazione della partita

“Dobbiamo rialzarci quando cadiamo”

Il Lecce è mancato, in questa stagione, soprattutto quando comincia a fare i primi errori, per poi reiterarli: “Non troviamo alibi. Reiterando gli errori dai forza agli avversari, dobbiamo essere più strateghi”. Ci sono momenti che incidono sulla psicologia: “Dobbiamo capire che la situazione va gestita meglio, anche dal sottoscritto e mi prendo le responsabilità del caso. Sono cose che ci possono stare, nel momento di sofferenza devi ‘tenere botta’ e non prendere gol”.

Un Napoli molto diverso dallo scorso anno

Contro il Napoli, lo scorso anno, il Venezia di Di Francesco ha strappato un punto e perso poi al ritorno con un solo gol di scarto: “Non ci sarà De Bruyne, non c’è Lukaku, le mezzali si avvicinano molto agli attaccanti (McTominay e Anguissa). Cambia il suo modo di attaccare. 24 ore prima dell’Inter sembrava in crisi, ora è tornata al top, ma il calcio è così. Ciò che non cambia è la grande qualità che ha la squadra, le capacità che ci sono. Quello che credo è che con queste squadre non puoi stare solo lì ad aspettare ed incassare, perché prima o poi le prendi”.

Rientra Coulibaly, ma non Sottil. Novità in formazione

Le condizioni di Coulibaly e Sottil. “Coulibaly è recuperato, era anche in panchina a Udine. Già con il Sassuolo non era al top, al rientro dagli impegni nazionali. Peccato non avere Sottil, proveremo ad averlo per la prossima. Sono due giocatori con caratteristiche diverse dagli altri, in effetti”.

Si aspettano novità in formazione, in vista anche dell’impegno di sabato contro la Fiorentina “Ci saranno sicuramente tre o quattro cambi rispetto a Udine. Solitamente la partita più difficile da recuperare non è la seconda ma è la terza, quindi dobbiamo fare in modo di avere tutti nelle miglior condizioni possibili anche in ottica delle gare successive”.

Il lavoro sulla fase offensiva

Arriva infine un elogio per gli esterni d’attacco. “Sono un grande amante degli esterni bravi a venire dentro, ne ho allenati tanti come Politano, Berardi, Soulé. Dipende sempre dalle caratteristiche, c’è chi è più bravo e ricevere sulla linea e chi più in mezzo al campo. Noi ne abbiamo più della prima caratteristiche. Dobbiamo migliorare nel fatto che quando uno riceve uno largo, gli altri si buttano dentro. Noi abbiamo avuto necessità di usare un trequartista, ma dobbiamo capire cosa devono fare gli altri quando uno chiude la sua azione. Devono venire dentro e prendere responsabilità. L’esempio lampante sono proprio McTominay e Anguissa al Napoli. I ragazzi lo faranno sicuramente, ci stiamo impegnando su questo”.

Lecce-Napoli secondo Nu pocu e nu pocu