Verso Como-Lecce, la conferenza di mister Giampaolo

Gallo rientra, dubbi sulla sua presenza dal primo minuto, Berisha fermo dopo gli esami strumentali, Marchwinski bloccato dall’influenza .

In vista di una partita fondamentale, Giampaolo afferma: “Il Como gioca un calcio ‘spagnolo’, tra le poche squadre che giocano un calcio ‘quasi’ razionale, con grandi abilità tecniche e qualità elevata. Può mettere in difficoltà chiunque con grandi partite e alla lunga non avrà più a che fare con la lotta salvezza”.

Non può avventurarsi in particolari indicazioni tattiche, il mister. “Domani raschiamo il fondo del barile. In difesa abbiamo solo due disponibili al 100%. Uno è Jean che non era titolare. Uno fuori per squalifica, Guilbert, uno perché ha fatto il coglione (Pelmard, ndr)… Siamo in aggiustamento. A qualcuno chiediamo sacrifici, su qualcuno dobbiamo essere fortunati perché non si faccia male anche lui”.

La forza in questo momento è nel collettivo: “Confido nel nostro essere una squadra rognosa e competitiva. Sportivamente parlando, dobbiamo essere per vivere o morire”.

Quello di lunedì pomeriggio sarà il primo vero e proprio spareggio che entro un mese ci porterà a tirare una prima riga sulla lotta salvezza. “Momento cruciale da qui al prossimo mese, troppe partite che possono spostare gli equilibri”.

Su Marchwinski, ancora una volta indisponibile: “Ragazzo dal comportamento eccellente e molto educato, può essere un’ala, mezzala non so, magari sottopunta. Ma in quel ruolo davanti ha Rafia ed Helgason. L’ho incoraggiato a tenere botta e a smentirmi”.

Il campione dell’Inter, Hakan Chalanoglu, in settimana ha ringraziato Giampaolo per l’intuizione di averlo schierato come regista. La risposta del mister: “Gli dicevo che è forte, un giocatore geometrico, cognitivo, che sa palleggiare, di fatto è un regista. I ruoli li fanno i giocatori e non viceversa”.

Viene naturale pensare a Berisha in quel ruolo, costretto a fermarsi per un nuovo infortunio, un rimpianto: “Ci adatteremo”.

Settore ospiti esaurito ancora una volta, il mister comprende l’amore e la passione per la squadra: “Quella dei nostri tifosi sarà una presenza determinante”.

Tete Morente in stato di grazia: “Ho avuto bisogno di tempo per conoscere i calciatori. All’inizio Tete sembrava in standby. Piano piano ho capito che a sinistra poteva fare meglio di Pierotti, che invece rendeva bene dall’altro lato. E poi è venuta fuori la sua intelligenza tattica. Lavora bene ed è più che mai vivo e dentro la partita”.