Ineluttabile come il Thanos dei fumetti Marvel, il segno di Pantaleo Corvino, ribattezzato “l’immortale” da Marco Giampaolo, sta per essere impresso anche su questa delicatissima sessione di mercato. Il Lecce dell’inedita quarta stagione in Serie A è ancora un cantiere e mancano almeno due importanti tasselli, sui quali il direttore sportivo si esprime sibillinamente, chiarendo anche le posizioni di altri calciatori, protagonisti delle cavalcate in Serie A di questi tre anni e considerati a fine ciclo. Ma andiamo con ordine.
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“L’attaccante contiamo di farlo in anticipo rispetto ad altri”, ha detto. Una frase che pesa come una promessa alla piazza giallorossa, oggi più che mai in attesa di un innesto pesante davanti, dopo l’addio di Krstovic. Come per l’ultimo arrivato in difesa, il tedesco Siebert, si intuisce che anche per la punta centrale il Lecce è stato costretto a muoversi sotto coperta, per evitare gli appetiti dei competitor. E comunque il limite temporale è quello del primo settembre.
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L’interesse per Alex Sala
Alla maniera di Luciano Moggi, Corvino “non conferma e non smentisce” le voci diffuse in mattinata sull’imminente arrivo del play/mezzala di qualità dalla Spagna, Alex Sala Herrero, classe 2000, scuola Barcellona e attualmente tra le fila del Cordoba.
Il miracolo Lecce
Sappiamo ormai che Corvino parte da lontano, ricordando la strada percorsa dal suo ritorno in giallorosso: “Quando tornai, ripartendo dalla B, ci si auspicava di essere un modello di continuità, cosa che si era un po’ persa a Lecce. Dopo cinque anni c’è il Lecce in A e la Primavera in A da cinque anni con uno Scudetto. Ci sono alti e bassi, ma restano presidente e direttori anche quando il risultato non c’è”.
Il filo conduttore resta la sostenibilità: “Le linee guida sono quelle di un calcio senza debiti. È complicatissimo farlo, anzi miracoloso. Siamo l’ultimo monte ingaggi della Serie A e finora ci stiamo riuscendo. Poi dopo una caduta bisogna anche rialzarsi. Vendendo i pezzi migliori restiamo comunque in Serie A, portando nuove forze tecniche”.
Il nodo dell’attacco
L’argomento più atteso, inevitabilmente, riguarda il reparto offensivo. “In attacco stiamo cercando il sostituto di Krstovic – spiega Corvino –. Non potevamo permetterci di far coesistere Krstovic e il suo sostituto, Camarda, insieme a un terzo nome di peso per un solo posto. Sarebbe stato un danno che non potevamo permetterci. Ora sì, possiamo muoverci. E l’attaccante lo faremo”.
Parole che lasciano intendere come il Lecce stia per affondare il colpo. I nomi circolano, dai più suggestivi ai più concreti, ma Corvino si trincera dietro la sua strategia: “I nomi di Cerri, Cutrone e Belotti? Non li confermo e non li smentisco”.
Un mercato di cessioni e scommesse
Il direttore non nasconde le difficoltà: “Abbiamo fatto 15 cessioni tra prima squadra e Primavera. In difesa abbiamo ringiovanito, a centrocampo siamo coperti e fiduciosi. Sul mercato possiamo lavorare solo con equilibrio e scommesse. Alcune si vincono, altre si perdono, ma chi ci ha portato dalla B alla A non è una scommessa persa”.
E sulle critiche di parte della piazza: “All’inizio Colombo, Krstovic e Piccoli non erano considerati punte. Poi il tempo ha dato ragione. È giusto che il tifoso sia scettico, ma chi si alza la mattina solo per aizzare è un falso protagonista”.
L’appello all’unità
Corvino ringrazia i 23 mila abbonati, ma ricorda i limiti di bilancio: “Con 4 milioni non compro un campione, io devo essere realista. Non andiamo dietro a ciò che dicono i ‘viperizzati’. Noi siamo figli di questo territorio e vogliamo rendere felici i nostri tifosi. Per questo dobbiamo essere uniti, anche contro chi butta veleno in attesa che piova”.
Sano realismo e aspettative
Tra bilanci, critiche e promesse, la sostanza è chiara: il Lecce si prepara a chiudere due colpi, con l’attaccante in cima alla lista. Corvino lo dice a modo suo, senza fronzoli ma con il peso della sua storia: “Pensare di fare di più di quello che stiamo facendo non è realismo. Ma l’attaccante arriverà. Ed è giusto che lo facciamo prima degli altri”.