Lecce-Bologna, Di Francesco predica pazienza e chiede sostegno: “La squadra deve crescere”

Alla vigilia della delicata sfida contro il Bologna, Eusebio Di Francesco si è presentato in sala stampa con la consapevolezza di chi sa di essere al centro di aspettative e giudizi, ma anche con la fermezza di chi chiede tempo e sostegno. La conferenza stampa del tecnico giallorosso ha toccato ogni aspetto: dalla condizione della squadra all’approccio psicologico dei singoli, dal rapporto con la piazza fino alla gestione tattica.
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Quella di Di Francesco è stata una conferenza stampa che, più che alle questioni tecniche, ha badato alla fragilità psicologica della squadra. Il tecnico ha chiesto equilibrio nei giudizi, ha difeso i giocatori in difficoltà e ha ribadito la centralità dell’aspetto psicologico. Il messaggio alla piazza è inequivocabile: il Lecce ha bisogno di crescere, e la crescita passa anche attraverso gli errori. Non servono processi sommari, ma pazienza e fiducia.

Contro il Bologna sarà una prova complessa, ma anche l’occasione per dimostrare che questa squadra, pur tra alti e bassi, è pronta a lottare. E che con il sostegno del suo popolo può accelerare quel percorso di maturazione che resta, oggi più che mai, la vera partita da vincere.

Partenza difficile, ma non da condannare

Di Francesco non ha nascosto le difficoltà di un avvio di stagione al di sotto delle aspettative, ma ha sottolineato come la squadra, nelle gare di campionato, sia quasi sempre rimasta “dentro la partita”. Il problema, semmai, è la continuità, quella capacità di reggere l’urto dell’avversario per tutti i novanta minuti. Il tecnico lo ha ribadito: “Certi giudizi arrivano troppo presto, ma servono tempo e partite per capire realmente i giocatori”.

La dimensione psicologica: Pierret, Siebert e Gallo

Ampio spazio è stato dedicato agli aspetti psicologici. Su Siebert, reduce da un’espulsione e da un avvio complicato, l’allenatore ha usato parole chiare: “Va supportato, perché ha qualità e ci darà una mano. Gli errori fanno parte della crescita”. Stesso discorso per Gallo, chiamato a ritrovare serenità: “È sempre applicato, sente molto questa maglia, ma anche lui va aiutato, dai compagni e dall’ambiente”. Si sono susseguite in questi giorni diverse voci sulla scomparsa presunta dal progetto di Pierret: il ragazzo non è nemmeno questa volta tra i convocati. “Pierret non si è presentato pronto all’inizio della nuova stagione, trovandosi fuori condizione rispetto agli altri. Ha poi subito diversi piccoli acciacchi e adesso deve recuperare un po’. Non è assolutamente fuori dal progetto”. Anche Stefano Trinchera, all’inaugurazione del Centro sportivo di proprietà della società, aveva ribadito lo stesso concetto. Di Francesco ha insistito su un concetto preciso: i giocatori hanno bisogno di critiche costruttive e, soprattutto, di sostegno. Una “pacca sulla spalla”, a volte, può fare più di mille rimproveri.

Il rapporto con la piazza

La piazza di Lecce, si sa, vive di entusiasmo, ma anche di impazienza. Il mister lo ha riconosciuto, senza però nascondere il bisogno di equilibrio: “Abbiamo bisogno dei nostri sostenitori. È facile supportare i ragazzi quando le cose vanno bene, il difficile è farlo nei momenti di difficoltà. Ma è proprio lì che la squadra deve sentire la vicinanza di tutti”.

Scelte tattiche e flessibilità

Sul piano tattico, il tecnico sottolinea una certa fluidità, ribadendo che cambiare troppo in questo momento crea confusione. Il 3-5-2 visto a Milano non è stato giudicabile per via del pessimo approccio alla partita, ma resta un’opzione. Per Di Francesco, la chiave è la capacità di essere “camaleontici”: cambiare abito tattico senza smarrire identità. Un equilibrio non semplice, che richiede tempo e allenamento, ma che può rappresentare un valore aggiunto.

Bologna, un avversario completo e temibile

Arriva il Bologna di Vincenzo Italiano, squadra in crescita e con una precisa identità: pressing alto, grande verticalità e uomini di qualità sugli esterni, a partire da Orsolini. “Forse sono un po’ più pronti di noi – ha ammesso Di Francesco – ma noi dobbiamo avere la carica emotiva giusta e trascinare la nostra gente con gli atteggiamenti”.

Il commento video

Una richiesta chiara: pazienza e sostegno

Il filo conduttore della conferenza è stato chiaro: la squadra è giovane, deve crescere, e il percorso non può essere giudicato solo dai risultati immediati. “Il mio compito è supportare i ragazzi – ha concluso Di Francesco – ma anch’io ho bisogno di sostegno dal contesto che mi circonda”.

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