Un punto pesante, un punto che vale molto di più di quello che può dire la classifica (sempre ultimo posto appaiati col Pisa e con Genoa e Parma che hanno una partita in meno), un punto frutto finalmente di una prestazione di lotta e di coraggio. E nonostante quintalate di sfortuna. La sfortuna dipinta da tre pali (due dei quali clamorosi) colti da Morente, Coulibaly e Pierotti, senza dimenticare la decisiva deviazione in area che ha permesso al Bologna di portarsi in vantaggio nell’unica azione degna di nota dei rossoblu nella ripresa.

Camarda all’ultimo respiro insacca di testa su cross perfetto di Berisha da calcio d’angolo ed evita una beffa assolutamente immeritata e che sarebbe stata una botta tremenda sul morale di squadra e tifosi.
A proposito, Berisha sa crossare, e non solo. Salvano tutto l’albanese e il baby bomber in prestito dal Milan, dunque, ma l’assalto alla porta rossoblu dopo il 2-1 di Odgaard è tutt’altra roba rispetto alla reazione nulla dopo il vantaggio del Cagliari dell’ultima giornata. Una squadra finalmente con un’anima e che Di Francesco modifica pesantemente negli ultimi 20 minuti con gli ingressi dei vari Banda, Ndri (letteralmente indemoniato sulla destra) e proprio Camarda. Dalla mancata e meritata possibile vittoria, si stava assurdamente passando ad una terribile sconfitta, ma stavolta il campo ha reso giustizia al merito, quantomeno parziale.
PRIMI 45 EQUILIBRATI, IL LECCE SFIORA IL 2-0, POI IL RIGORE
Il primo tempo è stato abbastanza equilibrato, qualche schermaglia iniziale e al 15° il vantaggio leccese con Coulibaly servito in area da Berisha (oggi due assist), dopo una super parata di Skorupsky, e insacca. La partita è tutto sommato equilibrata ma il Lecce potrebbe piazzare il carico al 19° con Morente ma il suo tiro deviato incoccia l’incrocio dei pali. Il primo tempo scivola via senza sussulti ma all’ultimo minuto Kouassi va completamente fuori tempo e frana su Dallinga. Rigore netto e Orsolini spiazza Falcone. C’è ancora tempo per un’incursione felsinea in area stoppata da un coraggioso intervento di Tiago Gabriel.
DALLA BEFFA AL PARI ALL’ULTIMO RESPIRO
Ripresa che inizia con Danilo Veiga per Kouassi e con squadre che non rischiano, ma al 60° Gallo (oggi tra i migliori, forse il migliore) accende il motorino e serve a Coulibaly un rigore in movimento, palo interno incredibile. Ancora Lecce al 65° ma Gallo dopo un’azione sontuosa la piazza piano davanti a Skorupsky che si distende e devia. Nuove sostituzioni (Gallo/Ndaba e Stulic/Camarda) a metà ripresa ma dopo 5 minuti passano i felsinei nell’unica azione rossoblu degna di nota nella ripresa: Holm serve Odgaard in area, tiro deviato da Tiago Gabriel e Falcone è fuori causa, 1-2, l’incubo si ripropone. L’ultimo quarto d’ora è assedio giallorosso, Ndri è indemoniato, Pierotti di testa coglie il terzo palo, Camarda prova da fuori, Tiago Gabriel colpisce male di testa nell’area piccola all’88°, il Bologna perde tutto il tempo possibile ma al 93° giustizia si compie: corner di Berisha e Camarda scardina la difesa piazzata con un colpo di testa dirompente. La paura è passata, il Lecce avrebbe meritato di più, ma va bene così, un nuovo campionato può cominciare.