Verso Genoa-Lecce, Di Francesco: “Siamo in cerca di equilibrio, giusto attendersi sorprese”

Verso la sfida col Genoa, emergenza e scelte ancora in bilico. Il tecnico: “Su alcuni interpreti potreste attendervi delle sorprese”.
Leggi anche: Genoa-Lecce 0:0 il racconto della partita

Da domani, sabato 23 agosto alle 18.30, alla vigilia della delicata trasferta contro il Genoa, il Lecce deve fare sul serio.

Si accende da subito il conto alla rovescia per una salvezza che appare ancora una volta una sfida complicatissima.

Alcuni dubbi da sciogliere

Il Lecce si presenta con idee chiare, ma ancora qualche nodo da sciogliere, soprattutto a centrocampo. È questo il cuore delle riflessioni dell’allenatore giallorosso, Eusebio Di Francesco, che nella conferenza prepartita ha lasciato intendere come la formazione non sia ancora completamente definita, pur evitando ogni alibi.

Il nodo del centrocampo a tre

Il centrocampo, in particolare, resta la zona più delicata e instabile del momento. Tutti gli interpreti ci sono sembrati ancora un po’imballati dal carico estivo. Sono apparsi in difficoltà soprattutto coloro che dovranno apportare qualità e muscoli.

Ci sentiamo di escludere da questa valutazione il solo Coulibaly, mentre è evidente la rinascita di Kaba in termini esponenziali.

Parzialmente d’accordo con questa valutazione il mister: “Non sono molto imballati, stanno assimilando direttive e possono sbocciare da un momento all’altro. Sugli interpreti potreste attendervi delle sorprese”, ha spiegato il tecnico, aprendo così a possibili cambi rispetto al terzetto schierato nell’ultima contro la Juve Stabia e soprattutto sulle difficoltà che la prestazione di Maleh potrebbe aver apportato dopo l’amichevole con il Fasano.

Più che l’impatto iniziale, la priorità sarà la gestione della gara: “L’ orientamento è quello della continuità nel corso della gara più che del partire a mille”.

Dubbi e gerarchie

Le parole del mister fanno emergere una consapevolezza: il centrocampo non è ancora un reparto consolidato. Le scelte definitive sono poche, e l’impressione è che l’equilibrio tra aggressività, ordine e qualità sia ancora in fase di costruzione.

“Voglio un Lecce ordinato, aggressivo quando lo deve essere e ricompattarsi quando serve. È ovvio sulla qualità del gioco vorrei fare uno step ulteriore”, ha chiarito, indicando come il gruppo stia ancora cercando la sua identità tecnica.

Anche sulla formazione, il quadro è parziale: “Ho tre dubbi, o più in generale ho delle certezze in poche zone, nei due centrali e in Camarda che giocherà davanti. E ne sono contento, perché vuol dire che tanti stanno facendo bene”. Una frase che conferma il momento di transizione: entusiasmo per le risposte arrivate dagli allenamenti, ma ancora incertezze su come tradurle in campo.

Emergenza e mercato


Non mancano i problemi di organico. Le assenze costringono a scelte obbligate e forzano alcune soluzioni, come nel caso di Pierotti, adattato in posizione più arretrata contro il Fasano: “Un po’ per tappare un buco e un po’ perché è un giocatore a cui si possono chiedere compiti di copertura”.

Il tecnico non cerca scuse: “Ogni lamentela rischia di diventare un alibi e noi non ne vogliamo. Ho sedici giocatori da schierare, dobbiamo fare il massimo domani con questi”.

Una posizione ferma, che rivela la volontà di tenere alta l’attenzione e lo spirito competitivo anche in una fase in cui la rosa è ancora in costruzione. “Stiamo approntando una rosa definitiva ma credo che questa squadra possa giocarsela con le proprie possibilità anche a Genova”, ha sottolineato.

In attesa di Siebert, il piano per il Genoa

Arrivato da pochissimo, il difensore tedesco Siebert potrebbe non essere ancora pronto: “È arrivato oggi, è difficile valutarlo per la partita di domani… deve assimilare un po’ certe caratteristiche della linea difensiva”.

Ma è una scommessa su cui lo staff tecnico crede molto: “Ci crediamo in lui… è una scelta coordinata con i direttori, lo seguivamo da tempo”.

E per quanto riguarda il Genoa, l’attenzione è massima: “Dobbiamo essere seri, ordinati, organizzati già a partire nell’allenamento. È necessario per interpretare bene gara domani in stadio e ambiente difficili per tutti”. Un avversario che cambia pelle ma non identità, con interpreti pericolosi come Malinovskyi e Messias. Da qui la richiesta: “Servirà spirito battagliero”.

L’apporto dei tifosi in trasferta

Quello che emerge, al di là delle frasi di rito, è il ritratto di una squadra ancora alla ricerca di sé stessa. Il centrocampo resta il punto nevralgico da sistemare, il luogo dove passano equilibrio, transizioni e ritmo. Il tecnico ha chiesto tempo e pazienza, ma anche impegno e coerenza. Il banco di prova del Ferraris sarà, in questo senso, un passaggio significativo. Non tanto per il risultato, quanto per capire quanto sia vicino il Lecce alla sua forma definitiva.

Le ultime parole della conferenza, il tecnico le esprime per ringraziare gli oltre 1200 tifosi giallorossi che seguiranno la squadra: “È un seguito importante e dobbiamo impegnarci anche per loro”.